Stefania Cretella - insegna Storia delle arti decorative presso l’Università ...di Verona e collabora con il Centro di Ricerca “Rossana Bossaglia” per le arti decorative, la grafica e le arti dell’età moderna e contemporanea, afferente al Dipartimento Culture e Civiltà della medesima Università. Ha curato mostre e ha scritto saggi e articoli per cataloghi, volumi e riviste di settore, dedicati alla grande decorazione pittorica del Settecento e del primo Ottocento in area lombardo-veneta, alle arti decorative e alla storia delle esposizioni del XIX e XX secolo. Fa parte del comitato di redazione della rivista “Musica & Figura” e del gruppo di revisori della rivista “Ceramica e arti decorative del Novecento”.

Ana Marcheva - Oltre la monografia del pittore Francesco Savanni, ...edita con la B-buc in occasione del terzo centenario della morte del pittore, ha pubblicato Giovanni Bellini e Imago Pietatis. Forme e rappresentazioni dell’immagine tra Medioevo e Rinascimento (2015), il primo profilo biografico di Francesco Savanni (1723-1772) uscito nel 2018; ha curato ancora le schede critiche del Catalogo dei dipinti del Seicento e Settecento. Museo Diocesano di Brescia (2019).

Giuseppe Fusari - Autore dalla “penna” introspettiva.
Giuseppe Fusari ...è stato il Direttore del Museo Diocesano tra 2009 e 2018. Insegna Storia dell’Arte italiana all’Università Cattolica di Brescia dal 1998. È autore di numerosi articoli e pubblicazioni tra cui la Storia di Brescia. Dalle origini ai nostri giorni (2016), Johann Carl Loth (2017), la voce Moretto in Allgemeines Kunstlexikon, vol.90. Ha curato numerose mostre tra cui Pittori intorno a Moretto. Dal classicismo bresciano al Manierismo internazionale (2014).

Luigi Radici - [...] come un’apparizione
ogni gusto è ...una tentazione
e devi prendere una decisione
gusti di frutta, no, si, forse
gusti di crema, non so, però
con panna montata, sì, certo […]

Pietro Scalvini - Pochissimi i dati biografici riguardanti Scalvini, massimo rappresentante ...del barocchetto bresciano, di cui la prima opera certa risale al 1734. La letteratura documenta il suo allunato presso la bottega del piemontese Ferdinando del Cairo che operò lungamente a Brescia. Dal suo corposo catalogo meritano particolare attenzione le opere eseguite ad affresco in alcuni ambienti dei palazzi Mazzuchelli, Fenaroli, Rampinelli e Soncini a Brescia.

Mauro Picenardi - “La vicenda artistica del pittore si svolge principalmente attorno ...a due poli che nell’ambito lombardo rappresentano un fertile terreno di sviluppo della cultura figurativa veneta, favorita dalla situazione politica instauratasi dal lontano XV secolo nelle due città, sottoposte da allora al dominio della Serenissima: Crema, città natale del pittore (1735), e Bergamo, che della sua opera vide l’affermazione più matura”. Licia Carubelli, I pittori bergamaschi dal XIII al XIX secolo. Il Settecento. 1990.

Francesco Savanni - “Portato dal genio, e dall’inclinazione naturale alla Pittura, ...e il di lui Genitore non volendoli acconsentire, che a tal arte si appigliasse lo stimolava ad attender al esercizio di scrivere per approfittarsene nel suo studio, che era d’agente principale di Casa Archetti, e vedendo che il figlio era costante in pittura, lo scaziò fuori casa, e da se si pose a disegnare sotto la direzione di Angelo Paglia, dà cui ebbe i primi principi, si pose poi alla scuola di Francesco Monti, e dopo essersi francato nel disegno si mise a dipingere, ed imitò la maniera di Giovanni Battista Pittoni, di poi la mutò e la formò da se solo ed ebbe gran incontro, e tutte le figure le modellava di cera vestita di tela formava così l’istoria intera…” Giovanni Battista Carboni, dalle Notizie istoriche delli pittori, scultori ed architetti bresciani 1776.

Felice Martinelli - Creare, comporre, accumulare, ripetere quasi ossessivamente ...forme che riordinino con tendenza all’infinito la crepa esistenziale che si è aperta davanti agli uomini e alle donne di tutto il mondo: un’ipotesi ma anche una speranza. È questa l’esortazione racchiusa nell’arte di Felice Martinelli. Docente di Progettazione, Dipartimento Arti Visive presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, dove insegna dall’anno accademico 1991-1992, si è diplomato nel 1983 alla Civica Scuola di Liuteria antica a Milano e quindi all’Accademia Carrara a Bergamo. Felice Martinelli si diploma nel 1988 in pittura all’Accademia delle Belle Arti Brera. Scultore e pittore, il cui linguaggio stratificato insiste sulla forza dinamica della materia, pulsante di energie ataviche che modella in strutture plastiche dominate da un ritmo vitale e irruente, è stato protagonista di una lunga serie di successi e riconoscimenti, tra cui il Premio San Fedele nel 1988 e la partecipazione alla 54° Biennale di Venezia nel 2011. L’arte di Felice Martinelli è una chiara rievocazione del nostro tempo e delle nostre esistenze, mirando all’armonia, quasi come poesia, in un’opera di rigenerazione. L’arte di Felice Martinelli è un viaggio a tappe, a ritroso, nella memoria, per navigare in luoghi lontani della mente, in spazi rievocati e rivissuti. È un ritrovare sé stessi, nel labirinto dei ricordi, stretti al filo d’Arianna della vita vissuta.

Luigi Radici - È nel simbolismo delle sue opere che prende forma il mondo di Luigi Radici. ...Un’arte che innesca scenari innovativi e spontanei. Un linguaggio ironico, al tempo stesso poetico. La sua arte, pittorica, grafica e scultorea è la miccia d’inventiva di un pluralismo artistico, di tecnica e d’espressione. Attraverso la sua personale arte, dispersa tra reale e l’immaginario, Radici sprigiona emozioni che si liberano nella brillantezza di toni visionari o nello scenario monotono di un bozzetto. L’ingegno artistico di Radici è racchiuso in opere leggere e divertenti capaci però di acuti gridi di denuncia nell’assurdità di tanti luoghi comuni e frasi fatte, su cui erroneamente basiamo le nostre scelte e la nostra vita. Nasce nel 1954 a Castelli Calepio (Bg) dove vive e lavora. Un’esperienza lavorativa in un una tipografia lo stimola, nel 1972, a iscriversi e quindi diplomarsi all’Accademia Giacomo Carrara di Belle Arti di Bergamo, dove dal 1986 al 1991 è chiamato come docente di tecniche e composizione pittorica, e in seguito di tecniche calcografiche speciali. Esperienze nel campo musicale e pratica nella grafica di comunicazione lo aiutano a sviluppare in linguaggio ironico, mai banale, denso di poesia. È costantemente presente nel campo delle arti visive con mostre personali e partecipando a esposizioni collettive di pittura, scultura e grafica.

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